Quarantuno anni fa l'attentato al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa
Carlo Alberto dalla Chiesa, generale e prefetto, morì per mano di Cosa Nostra quarantuno anni fa.
Alle
ore 21.15 di una calda serata del 3 settembre del 1982, la A112 bianca sulla quale
viaggiava il prefetto, guidata dalla moglie Emanuela Setti Carraro, fu
affiancata, a Palermo, da una BMW dalla quale partirono alcune raffiche
di Kalashnikov. Rimasero entrambi uccisi.
Nello stesso momento
l'auto con a bordo l'autista e agente di scorta, Domenico Russo, che
seguiva la vettura del prefetto, venne affiancata da una motocicletta
dalla quale partì un'altra raffica che uccise l'agente Domenico Russo.
Per l'omicidio di Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo sono stati
condannati all'ergastolo come mandanti i vertici di Cosa Nostra, nelle
persone di Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò,
Bernardo Brusca e Nenè Geraci.
I palermitani stavano a cena, davanti ai televisori. La notizia,
non l'ebbero dai telegiornali perché arrivò prima il
passaparola. Quella notte rimase la fragile
disperazione di una città, sintetizzata in un cartello che sentenziava:
«Qui muore la speranza dei palermitani onesti».