41 anni fa l'attentato a Papa Giovanni Paolo II
13 Maggio 1981, ore 17.20, due colpi di arma da fuoco portano scompiglio in Piazza San Pietro.
La maggior parte dei fedeli non si accorserodi nulla, se non di un trambusto in un angolo della piazza. Una parte della folla vede scattare in avanti la Papamobile, con sopra i prelati che si chinano tutti sopra il Pontefice. Giovanni Paolo II sembra caduto. In molti quando vedono la jeep imboccare la strada del rientro a forte velocità, pensano ad un malore, ma in realtà, subito dopo aver abbracciato una bambina, fu ferito gravemente da due proiettili sparati da Ali Ağca con una pistola Browning HP 9mm Parabellum, presa da un deposito di Zurigo. La voce si diffonde in un battibaleno. Ed è allarme, tristezza, disperazione e incredulità.
I colpi sparati da Ağca, raggiunsero l'addome del papa, perforando varie volte il colon e l'intestino tenue. Ağca subito si diede alla fuga nella piazza gremita, ma fu poco dopo catturato (condannato all'ergastolo il 22 Luglio). Soccorso immediatamente, il papa fu subito trasportato al Policlinico Gemelli, perdendo coscienza durante il tragitto. Fu quindi sottoposto a un intervento chirurgico d'urgenza durato 5 ore e 30 minuti. Wojtyla sopravvisse e disse che la Madonna di Fátima lo aiutò a restare vivo durante tutto il suo calvario.
Due anni dopo, il 27 dicembre 1983, Giovanni Paolo II volle incontrare il suo attentatore in prigione. I due parlarono da soli e gli argomenti della loro conversazione sono tuttora sconosciuti. "Ho parlato con lui come si parla con un fratello, al quale ho perdonato e che gode della mia fiducia. Quello che ci siamo detti è un segreto tra me e lui."
Ağca tirò in ballo persone vicine, addirittura interne al Vaticano e poi divagò, coinvolgendo personaggi lontani, come l'Ayatollah Khomeyni. Dopo aver detto più volte di voler con l'attentato guadagnare il Paradiso dell'Islam, dichiarò di voler riscrivere la Bibbia.
Un anno dopo l'attentato, il 13 maggio 1982, Giovanni Paolo II fece la sua prima visita al Santuario di Fatima, per ringraziare la Vergine per averlo salvato. Il Santo Padre offrì uno dei proiettili che lo colpirono nel Santuario. Questo proiettile fu incastonato nella corona della Vergine. Ciò ha impedito che fosse mai realizzata una perizia balistica sulla pallottola.